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La Storia

1960
Un'idea Luminosa

All’origine di Flos c’è un pensiero luminoso: l’idea di far nascere da una lampadina oggetti adatti a cambiare il modo di abitare, non solo degli italiani. Così all’inizio degli anni ’60 un certo signor Gavina, con il piccolo produttore di Merano Eisenkeil, si mette in testa - dopo aver creato molti nuovi mobili (con i fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Afra e Tobia Scarpa e altri maestri del design) - che è arrivato anche il momento di creare nuove lampade. Così i Castiglioni e gli Scarpa, con la tecnica del cocoon, ideata in USA e sperimentata da Eisenkeil, iniziano a realizzare lampade come la Taraxacum o la Fantasma. A queste prime lampade ne seguono molte altre, bellissime e sorprendenti: così già dalla sua preistoria Flos (Fiore, in latino, nome che sceglie per lei Pier Giacomo Castiglioni) si ritrova a reinventare l’idea di illuminazione artificiale.

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1962 Gianfranco Frattini and Dino Gavina
Sergio Gandini with Afra and Tobia Scarpa
Sergio Gandini with Afra and Tobia Scarpa
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1962 Achille & Pier Giacomo Castiglioni with M. Breuer
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1960 Fantasma by Tobia Scarpa

1962
Diventare Flos

Come fa un’industria a diventare un laboratorio dove si rivoluziona l’idea di “lampada”? Per Sergio Gandini, che inizia a dirigere Flos nel 1963, non c’è contraddizione tra il progetto d’impresa e fantasia creativa: combinate tra loro porteranno la sua azienda al successo. Il tessuto industriale di Brescia è perfetto per dare ai designer massima libertà d’azione, si tratti della lampada Jucker di Tobia Scarpa – ispirata dal Bauhaus – o della rivoluzionaria Arco dei Castiglioni. Prima e a lungo unica tra le industrie del design italiano, Flos basa le sue strategie su quella che oggi si chiamerebbe una Think Tank. Gandini e i suoi designer esclusivi (i Castiglioni, gli Scarpa) decidono insieme prodotti, comunicazione, immagine… Insieme tracciano le linee dei loro desideri, le design lines che porteranno alla creazione delle lampade più iconiche nella storia dell’illuminazione.

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Achille Castiglioni original drawing for Arco
Original shot for Taccia_Flos catalogue_ 1962
1962 Taccia by A. & P.G. Castiglioni
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Arco lamp manufacturing in the Flos factory in Nave (Brescia)
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1969 First window set up of the Milan Flos Flagship store by Achille Castiglioni

1972
Dal MoMA al Mondo

La mostra Italy The New Domestic Landscape del 1972 al MoMA (Museum of Modern Art) di New York, il più importante museo d’arte contemporanea d’America, rivela al mondo un fenomeno popolare senza precedenti nella cultura industriale e artistica. Flos compare nella mostra con diversi oggetti, soprattutto dei fratelli Castiglioni: è la sua consacrazione internazionale come impresa d’avanguardia e da allora popolarità e sviluppo dell’azienda vanno di pari passo. Tra anni ‘70 e ‘80 crescono la produzione (con nuovi stabilimenti), il mercato (con le prime società estere) e il catalogo dei prodotti (anche con l’acquisizione dell’Arteluce di Gino Sarfatti). Ed è ancora una nuova mostra, la grande personale di Achille Castiglioni che dal 1984 si tiene in otto capitali europee, da Vienna a Madrid, a confermare che l’esperienza Flos è unica, irripetibile quanto imprevedibile nella sua continua evoluzione.

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1972 Advertising page. Graphic design by Pino Tovaglia
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1972 Opening of the Flos store in Turin
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The new Flos factory in Bovezzo (Brescia)
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1984 Achille Castiglioni installation at the MAK museum in Vienna
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Achille Castiglioni hand sketch for Parentesi

1985
Miss Sissi and Mister Gandini

Ogni grande successo nasce dal coraggio di una scommessa. Già a metà degli anni ‘80 Sergio Gandini incontra l’ancor giovane Philippe Starck e avvia alla produzione la sua fiabesca lampada Arà. Il figlio Piero la sviluppa industrialmente, intuisce la genialità del più postmoderno dei nuovi designer e decide di produrre in serie un suo oggetto in plastica per un albergo di New York: una specie di icona dell’abat-jour, la lampada Miss Sissi. “Quello che tutti inconsciamente pensano sia una lampada” dirà poi Starck, quando si rivelerà uno strepitoso successo (8.000 pezzi venduti nei primi 10 giorni, 100.000 in un anno). È il primo di una lunga serie di iconici best-seller generati con Starck o Castiglioni, che con nuove tecnologie e materiali aggiornano l’immagine Flos e aprono altre strade di ricerca e sviluppo.

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Philippe Starck with Miss Sissi. Advertising by J.B. Mondino
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Achille Castiglioni with Brera. Advertising by J.B. Mondino
Philippe Starck e Ara
Philippe Starck with Arà
A
1988 Achille Castiglioni with Taraxacum 88

2000
Da un millennio all'altro

Anche con Piero Gandini la Flos punta sull’armonia tra forme iconiche, lavorazione artigianale e tecnologia per la serie: ma il passo decisivo per il cambiamento è accettare che tanti sono i linguaggi dell’oggetto contemporaneo, almeno quanto le lingue del Mondo. Così vengono arruolati i talenti più promettenti del design internazionale: dal “futuribile” australiano Marc Newson, con la Helice Lamp (1993), al profeta inglese del design minimalista Jasper Morrison, fino a Konstantin Grcic, il più raffinato ed eclettico dei designer tedeschi. Anche nella comunicazione arrivano talenti internazionali come la superstar della pubblicità Bruno Le Moult e il celebre fotografo Jean Baptiste Mondino, che realizza immagini insolite e affascinanti per prodotti storici e nuovi. Quando al passaggio del millennio scompare il fondatore Sergio Gandini, Flos è già un’industria ben attrezzata per affrontare le sfide della globalizzazione.

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Sketch for Milan Flos Flagship store by Bruno Le Moult
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1994 Milano Flos Flagship store window setup by Bruno Le Moult
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2001 Konstantin Grcic with Mayday
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Arco by Achille & Pier Giacomo Castiglioni. Advertising by J.B. Mondino
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Flos Bespoke project at La Pelota

2005
Avanguardia e contemporaneità

Sviluppare una nuova realtà e identità Flos significa anche il coraggio di scelte radicali. Affrontare la sfida dell’invasione dei LED nel pianeta Luce è il primo atto di una seconda rivoluzione della produzione, che inizia presto, nei primi anni 2000, quando Flos acquisisce da Federico Martinez la società spagnola Antares, per diventare Flos Architectural lighting, dedicata all’illuminazione professionale per grandi superfici, spazi e ambienti pubblici. Piero Gandini scopre e fa lavorare nuovi autori, che immaginano aperture, addizioni, elementi luminosi autonomi. Questi diventano essi stessi architettura di luce, con l’uso della tecnologia più avanzata. La stessa tecnologia può però generare vere opere d’arte, come le lampade scultura Ohhh!!! e Ahhh!!! di Starck in cristallo Baccarat, animate da frasi (Truisms) dell’americana Jenny Holzer che scorrono su LED: dichiarazioni critiche sui valori del consumismo, paradossali perché innestate su oggetti del lusso e del desiderio. Inizia così - tra arte e tecnologia - la strada di una produzione che supera schemi e convenzioni, un’esplorazione avventurosa da cui non si tornerà più indietro.

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Antares showroom in Valencia (Spain)
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Product assembling in Antares
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Flos Professional Space in Milan, designed by Jasper Morrison
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Lighting project for Palazzo Grassi, Florence
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2010 Wallpiercing by Ron Gilad

2010
Per una nuova cultura della luce

Se il futuro è già oggi, qual’è la luce artificiale del domani? Flos avanza in questi anni con la piena coscienza che ci siano e saranno sempre più tipi di illuminazione, radicalmente nuovi. Vanno studiati, sviluppati e prodotti con un atteggiamento di rottura verso l’esistente e, insieme, di rigore culturale come quello su cui è stata fondata l’azienda. Occorre progettare così tutti gli ambienti artificiali: a partire dalla casa, con la storica divisione Decorativa, fino ai luoghi del lavoro, dell’intrattenimento e perfino i “non luoghi” del consumo, con Flos Architectural: e gli spazi di natura - giardini, parchi, paesaggi - con Flos Outdoor. Come dice Philippe Starck: “Non c’è differenza tra luce artificiale e naturale. È solo questione di trasmissione, ioni e fotoni sono sempre gli stessi.” Per un programma tecnico/industriale come questo occorre però poter lavorare con sempre nuovi autori, designer e artisti: come nel caso di Michael Anastassiades, che addirittura unisce i due ruoli e con la sua collaborazione ha creato prodotti di grande successo, proprio perché stabiliscono diversi e più alti standard estetici e funzionali da cui Flos non tornerà indietro.

Designers at Work_Euroluce 2011©Fabio Lovino
Designers at Work Ph. Fabio Lovino for Euroluce 2011 stand
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Belvedere by Antonio Citterio
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Life01 by Paul Cocksedge
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2012 Light Photon by Philippe Starck. Limited edition for Flos 50th anniversary
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2013 2620Led by Ron Gilard
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The Oberoi Hotel Al Zorah by Lissoni Associati
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2014 String Light by Michael Anastassiades

2018
Design e sostenibilità per un'industria culturale

È nella natura universale dei prodotti Flos il DNA progettuale che la porta ad assumere una funzione di leadership nel mercato globale dell’illuminazione. Per supportare un catalogo fatto di così tanti prodotti iconici, anche un’industria storica deve dotarsi di strumenti più potenti, a iniziare da quelli finanziari. Dalla prima alleanza con Investindustrial nel 2014, l’identità globale di Flos matura dal 2018 con la fondazione di Design Holding, dove a Investindustrial si unisce il Gruppo Carlyle, per creare un polo produttivo che va dall’arredamento (B&B Italia, Maxalto, Azucena, Arclinea) all’illuminazione (Louis Poulsen, Flos). Con la nomina di Roberta Silva come CEO nel 2019 e il più recente (2021) incarico di Daniel Lalonde come CEO di Design Holding, cresce in Flos l’impulso all’espansione sul mercato mondiale, alla digitalizzazione e all’innovazione in tutti i processi industriali. Un’attenzione particolare viene rivolta ai temi dell’economia circolare e della sostenibilità, affrontate sotto la bandiera Flos for Planet.

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Flos & B&B Italia
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Flos & B&B Italia

2020
Resistere e innovare anche nelle crisi globali

La pandemia CV19 è stata non solo un grave colpo all’economia mondiale ma anche il banco di prova per l’industria 4.0 su come sopravvivere a un sostanziale blocco delle comunicazioni fisiche planetarie, ipotesi che fino all’arrivo del virus poteva sembrare solo fantascientifica. Anche in questa difficilissima circostanza, Flos ha reagito con una forte spinta allo sviluppo del dialogo digitale con i suoi interlocutori, attraverso progetti originali nell’e-commerce come nella creazione di strumenti ed eventi che un pubblico più vasto - dal professionale al consumer - potesse utilizzare e vivere. Sono nate così ad esempio, le Local Connections - presentazioni di prodotti in forma fisica o digitale sui mercati chiave locali - e le Digital Conversations, incontri da remoto tra i designer Flos e il pubblico di followers e utenti.

Digital Conversation with Formafantasma (1)
Digital Conversation with Formafantasma
Local Connections_Flos Professional Space_Milan (3)
Local Connection, Flos Professional Space Milan
N85A0558
Digital Conversation with Michael Anastassiades
Parentesi 50 launch at Flagship Store Corso Monforte, Milan
Parentesi 50 launch at Flagship Store Corso Monforte, Milan
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Talking to the Universe by Sophie Usnier with C41

2022
Esperienza digitale, realtà analogica

I meccanismi della comunicazione di massa - diventati sempre più complessi con l’irruzione sul mercato dei social media - rendono strategico puntare con forza sulla loro integrazione nelle strategie di customer experience digitale, marketing ed e-commerce, negli anni fortemente potenziati da Flos. Questo senza rinunciare a nuovi spazi fisici calibrati per dare ancora massima visibilità dei prodotti al pubblico: dalle grandi mostre come See the Stars Again allestita alla fabbrica Orobia per il 60° anniversario dell’azienda, che ha scenograficamente ridefinito l’immaginario collettivo Flos, al Flos Design Space e ai nuovi monobrand, dove i followers divenuti utenti fanno la reale esperienza di prodotti e materiali sostenibili. Si tratti dell’edizione limitata di Arco con base in cristallo senza piombo, o della sospensione Almendra di Patricia Urquiola con struttura in policarbonato naturale, residuo di altre lavorazioni industriali, i prodotti Flos - storici o nuovi - si rivolgono al pubblico col linguaggio di una sentita sostenibilità.

©Francesco Caredda (1)
Flos Orobia, 60th Anniversary
©Francesco Caredda (14)
Dinners+Party@Gianluca-Bellomo-(2)
©Francesco Caredda (11)
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Arco K 2022 Limited Edition
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2022 Almendra by Patricia Urquiola

2023
Ricerca, design e creatività diffusa

Per Flos la ricerca progettuale continua, si trasforma e si integra sempre più con la programmazione industriale e la creazione di valori culturali, sia attraverso i prodotti che nei media, dalla stampa ai social: di rilievo in questo senso la decisione di sostituire i cataloghi classici con il magazine Flos Stories e, per il target contract e b2b, pubblicare i volumi annuali Flos Experiences. Senza con questo rinunciare a partecipare alla grande tradizione di saloni come l’Euroluce di Milano, tornato rinnovato dopo la pandemia a svolgere la sua importante funzione commerciale e di “Business Entertainement”. In linea con questo programma di riorganizzazione creativa di prodotto e comunicazione è anche la nomina di Barbara Corti a Chief Creative Officer, incaricata di sviluppare insieme la strategia creativa di design per tutte le divisioni Flos, e il programma di content creation attraverso i media del brand. Tra gli obiettivi di questa originale impostazione, la migliore coerenza tra idee e realizzazioni, così come riportare al centro del lavoro sul prodotto le figure dei diversi designer, che nel Creative & Design Team hanno a disposizione tutte le competenze per realizzare progetti sempre più d’avanguardia, in sintonia con le sofisticate esigenze dell’illuminazione. Così la luce e i suoi apparecchi diventano essi stessi il grande ambiente di una vita quotidiana ben vissuta, conservato e rinnovato sotto la guida dello spirito del design Flos.

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Flos stand Euroluce 2023
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Flos Stories, Issue 1,2,3
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Flos Stories, Issue 3
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Flos Experiences, Issue 1